Enaiatollah Akbari
UNHCR
“Lungo la strada questi bambini affrontano disagi traumatizzanti “, ha detto Judith Kumin, Direttore dell’UNHCR per l’Europa. “Si sentono in obbligo nei confronti delle loro famiglie a continuare il viaggio e, di conseguenza, sono doppiamente vittime”.
Leggo un rapporto di UNHCR-Italia sui rifugiati afghani e ripenso al libro “che mi è appena stato regalato “Nel mare ci sono i coccodrilli” di Enaiatollah Akbari.
Non ho grandi parole da spendere su tutto quello che avviene a causa di guerre e conflitti. L’unica riflessione che desidero condividere con voi nasce da una frase sentita un mese fa a Castelvolturno. A pronunciarla è stato uno dei volontari di Operazione Colomba, un corpo non-violento che interviene nelle situazioni di guerra, inserendosi all’interno di entrambe le parte del conflitto stesso.
Marco diceva: “Chi capisce realmente cosa si intende per “guerra” è chi la subisce”
E sono convinta che questi bambini afghani e le loro famiglie abbiano chiaro in mente cosa vuol dire “guerra”.
E a noi, che leggiamo tutte queste notizie comodamente seduti in poltrona voglio ricordare di prestare attenzione a questo proverbio afghano, riportato all’interno dell’articolo del UNHCR
‘Un albero non si muove se non c’è vento’ – proverbio afgano (Farsi) che sta a significare ‘nulla accade senza che vi sia una ragione.
E per finire il video in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, promossa da UNHCR
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